27 febbraio 2010

Da pazzi.

Esplodi.

Uno, chiunque, non particolarmente qualcuno.
Non é detto debba essere lui, lei.

Viaggiamo tutti armati, pronti a ribadire, a rispondere. Il tono mi disturba, i bassi mi alterano, le vocine mi irritano, le urla mi trasformano in un carnefice.
Ognuno si sente il diritto di dover
(dovere) sfiatare le proprie idee.
A secondi potrei prendere il televisore a mazzate, ad esempio.

Nessi, zero.
Perlomeno io scrivo da solo, non sperando d'esser letto da qualcuno in particolare, e nel frattempo mi chiedo: « Ma, G.C.V. non ha un cazzo da fare di notte? »
Una cosa che odio in particolare sono le parsone che parlano insieme, urlano, si eccitano e sbuffano.
Non uccideresti anche tu?

Pensare che li pagano pure.